Le analisi di laboratorio

  • Autore: marco arduino
  • 15 nov, 2017
liquido messo in provetta tramite contagocce

Le analisi di laboratorio, o analisi cliniche, sono l’insieme di attività precipue che in larga parte caratterizzano la cosiddetta medicina di laboratorio, che si occupa di studiare i fenomeni che investono l’organismo nel corso di una malattia, perlopiù dal punto di vista delle alterazioni cellulari che questa comporta. 

Per fare ciò, ci si serve di sofisticati strumenti di analisi e di campioni di tessuti o liquidi prelevati direttamente dal paziente.

Il suo fine è quello di sostenere le diagnosi dei vari specialisti e coadiuvare questi ultimi nell'elaborazione di una terapia adeguata.

Quando si svolgono le analisi di laboratorio

Sia che il paziente si trovi in condizioni di salute ancora buone, sia che questi venga accolto da un presidio medico in condizioni già critiche, le analisi fanno solitamente seguito a un’attenta anamnesi da parte di un medico.

È quest’ultimo, sulla base dei sintomi riscontrati e, laddove possibile, dell’esposizione orale dei disturbi da parte del paziente stesso, a definire e ordinare le analisi più idonee a individuare l’eventuale patologia. 

A volte, a fronte di una sintomatologia più complessa e meno decifrabile, almeno a una prima anamnesi, il medico può ordinare una serie massiccia di analisi, in modo tale da avere un quadro clinico esaustivo. 

Inoltre, controllando e incrociando tra loro tutti i risultati, avrà finalmente la possibilità di desumere il tipo di malattia che affligge il paziente.

In ogni caso, nella maggior parte delle situazioni-tipo, le analisi intervengono su casi di specie largamente conosciuti, per i quali è già previsto un protocollo operativo ben definito.

Principali analisi di laboratorio

Secondo le statistiche, le analisi di laboratorio più praticate (in Italia, ma potremmo dire nel mondo) sono le seguenti:

  • Analisi ematiche;
  • Analisi delle urine e/o delle feci;
  • Analisi di campioni di tessuti.

In genere, queste analisi, laddove non effettuate d’urgenza in ambiente ospedaliero e in situazioni di ricovero, dovrebbero rispettare alcuni protocolli specifici, sia da parte della persona che vi si sottopone, sia da parte di chi le effettua. 

La prima viene invitata a fornire campioni di sangue e urina a digiuno, onde evitare la contaminazione dei campioni medesimi con i nutrienti da poco ingeriti.

Gli operatori che effettuano le analisi devono invece avere cura di mantenere i campioni in ambienti sterili e di farli arrivare presso i laboratori nel più breve tempo possibile.

Quest’ultimo aspetto è estremamente importante, dal momento che alcune sostanze sottoposte ad analisi – pensiamo soprattutto alle urine – tendono a deteriorarsi in un tempo molto ridotto, rendendo il processo analitico parzialmente o completamente vano.

Finalità accessorie delle analisi di laboratorio

Oltre a quelli di natura diagnostica, le analisi di laboratorio possono assolvere una congerie di finalità ulteriori, meno importanti per la salute del paziente ma apicali per obiettivi di ricerca e prevenzione a più ampio raggio, come ad esempio:

  • Monitoraggio dell’efficacia di una cura sperimentale;
  • Rilevamento statistico della diffusione di determinate patologie;
  • Individuazione e isolamento di nuovi agenti patogeni.

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