Dislessia e invecchiamento: un problema comune

  • Autore: marco arduino
  • 13 giu, 2018

La lettura e la scrittura sono due azioni che ognuno di noi svolge in modo automatico e apprende gradualmente sin dalla prima infanzia. Non tutti, però, compiono lo stesso percorso per raggiungere competenze e abilità utili nel corso dell’intera vita. Tra coloro che necessitano di strategie alternative per sviluppare i processi di associazione dei suoni ai singoli grafemi e, dunque, delle parole e dei numeri al loro significato, ci sono indubbiamente i soggetti dislessici.

Disturbi dell’apprendimento

La dislessia è un disturbo dell'apprendimento che impedisce di svolgere in modo fluente e rapido operazioni anche molto semplici di calcolo (discalculia) e di comprensione del testo. Questo rende impossibile o notevolmente faticosa la lettura e impedisce di scrivere in modo corretto e leggibile. Non sempre, inoltre, la dislessia è un disturbo congenito: a volte può manifestarsi anche in età adulta, in seguito a traumi, o in età avanzata, a causa dell’invecchiamento dei tessuti cerebrali o di problematiche legate all'apparato cardiovascolare.

Com'è facile intuire, nel caso in cui la diagnosi sia precoce i margini di intervento saranno più ampi e maggiormente efficaci rispetto a quelli che interessano gli anziani: in questo caso infatti le strategie compensative e le tecniche di riabilitazione del linguaggio e della scrittura sono volte più che altro a recuperare abilità già acquisite, con risultati che variano da persona a persona.

Scrittura nella terza età: come cambia il rapporto col linguaggio

Negli ultimi anni l'attenzione a ciò che riguarda deficit o disturbi dell'apprendimento nell'età evolutiva ha finalmente acquisito un ruolo rilevante sia all'interno delle scuole, sia nell'ambito delle strutture educative: gli esperti preposti al ruolo di diagnosi, trattamento e messa a punto di strumenti di valutazione idonei, nonché di adeguate strategie di compensazione, sono oggi al servizio di famiglie e insegnanti per favorire una maggiore integrazione e una corretta gestione dei disturbi diagnosticati. Per ciò che riguarda la dislessia acquisita, esclusi i casi in cui si siano verificati eventi patologici gravi (ictus, trauma cranico, ecc.), è stato dimostrato che l'invecchiamento celebrale comporta un progressivo affaticamento anche per ciò che riguarda semplici operazioni di calcolo, lettura e scrittura, e in generale nell’utilizzo del linguaggio. È dunque opportuno osservare nel soggetto anziano come vengono eseguite queste operazioni: laddove si notino un ritmo lento e cadenzato da lunghe pause, movimenti poco coordinati o tremori e, dal punto di vista grafico, direzione incerta e irregolare della scrittura, disuguaglianze, sovrapposizione, deformazione o progressivo rimpicciolimento delle lettere, è necessario rivolgersi a un esperto in grado di operare per la riacquisizione delle abilità perse o temporaneamente rimosse.

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