Cure sub acute

  • Autore: marco arduino
  • 15 nov, 2017
consulenza medica in per cura sub acuta

Il concetto di cure sub acute si è sviluppato in anni relativamente recenti, di concerto con l’aumento dell’età media, e dunque delle aspettative di vita dei cittadini italiani.

Si tratta di un concetto in parte rivoluzionario, in quanto – come amano ricordare i professionisti specializzati in tale metodologia – contempla uno slittamento semantico dell’esercizio della professione medica: dal curare al prendersi cura.

In che modo? Cerchiamo di riassumerlo in pochi concetti base.

Dove agisce la cura sub acuta

Si parla di cure sub acute quando si ha a che fare con trattamenti terapeutici posteriori alla risoluzione della fase acuta di una malattia ma anteriori alla dimissione del paziente e al suo rientro presso il proprio domicilio.

Una sorta di zona cuscinetto tra il segmento più critico della degenza ospedaliera e il termine di quest’ultima.

In questa fase, il paziente viene tenuto sotto costante osservazione dal punto di vista medico e i professionisti che ne seguono il decorso si accertano che le sue condizioni si stabilizzino definitivamente, indirizzandosi verso una piena guarigione.

Al tempo stesso, tale metodologia consente di prevenire per tempo l’insorgenza di eventuali ricadute, crisi di rigetto, comparsa di problematiche collaterali.

Insomma, detto in altri termini, le cure sub acute si propongono l’obiettivo di guidare in maniera dolce e graduale il paziente verso l’epilogo della sua degenza ospedaliera, fino all'uscita dall'ospedale.

Un piccolo percorso a tappe che, ovviamente, non ha gli stessi contorni del ricovero per iper acuti, con evidenti ricadute positive sul paziente anche dal punto di vista dell’umore.

Importanza sociale delle cure sub acute

Ma il ruolo delle cure sub acute non sembra esaurirsi qui.

In una società sempre più carica di individui anziani, il bisogno di una costante assistenza medica si fa sempre più frequente e gravoso, e ciò ricade inevitabilmente sulle famiglie.

Non sono infrequenti i casi in cui un’intera famiglia è costretta a stravolgere la propria vita (sociale, economica, lavorativa) per prendersi cura di un paziente malato, con conseguenze a volte drammatiche anche dal punto di vista psicologico. Si calcola che a oggi l’80% delle famiglie italiane ha avuto a che fare con questo genere di problematiche almeno una volta: cifre che non lasciano spazio ad alcuna interpretazione.

La somministrazione di protocolli di cure sub acute intende venire incontro alle esigenze di queste famiglie e, senza sostituirsi a loro (il contributo motivazionale che la vicinanza dei propri cari può apportare in un malato rimane essenziale e inalienabile), alleviare il peso dell’assistenza al malato, permettendo ai singoli membri di barcamenarsi tra questa e gli impegni di tutti i giorni con maggiore agilità.

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