Quando la salute diventa un affare digitale: investimenti sul benessere
- Autore: marco arduino
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- 17 gen, 2018

La situazione sanitaria italiana degli ultimi anni è particolarmente delicata: da un lato troviamo un servizio sanitario pubblico in difficoltà, dall'altro una crescita importante del servizio sanitario privato, a cui però non tutti riescono ad accedere a causa dei costi.
Sempre più persone sono costrette ad attendere
settimane o mesi in lunghe liste di attesa per essere curate in ospedale, dove
il servizio è sempre più ridotto a causa dei continui tagli alla sanità; altre
persone ancora, se impossibilitate economicamente ma bisognose di cure
immediate, sono obbligate a chiedere un aiuto ad amici, parenti e familiari per
poter far fronte alle spese di una struttura privata adeguata alle loro
necessità.
In mezzo a queste due categorie di persone,
c'è chi si ritrova in una situazione ancora più delicata, avendo immediato
bisogno di cure, ma zero fondi per pagare una struttura privata.
Non a caso RBM Assicurazione Salute, compagnia assicurativa che si occupa di coperture integrative sanitarie, ha sottoposto all'attenzione del Governo una proposta di estensione delle polizze assicurative sanitarie obbligatorie, attualmente disponibili solo per i lavoratori dipendenti.
Con questo sistema sarebbe possibile dare una mano a milioni di persone in difficoltà e smaltire più velocemente le liste di attesa degli ospedali; tuttavia, ad oggi ancora non è stata varata nessuna legge a riguardo, né provvedimenti temporanei che possano ben disporre in tal senso.
Le risorse digitali per la medicina
Oggi sempre più persone, non potendo più curarsi in maniera classica, si affidano alla rete per cercare risposte in campo medico: secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità e Agenzia italiana del farmaco si è stimato che in Italia il 74% della popolazione ricorre a internet in sostituzione del medico di famiglia.
Risulta chiaro quanto la salute digitale stia diventando sempre più un affare.
Google, ad esempio, ha messo a disposizione dei propri utenti un servizio di ricerca (per ora solo in inglese) appositamente dedicato a diverse patologie e alla loro sintomatologia.
Apple, invece, già dal 2014 ha rilasciato HealthKit, una piattaforma comprendente tutta una serie di applicazioni dedicate alla salute e CareKit. Uno strumento studiato per applicazioni che mettano in contatto medico e paziente, così da abbattere sensibilmente tempi e costi.
Attualmente, secondo una stima curata da Idc Technologies services, il 70% delle Organizzazioni Sanitarie Mondiali sta investendo su app per smart devices utili a monitorare i pazienti da lontano, anche per malattie gravi.
Investimenti utili nel campo medico
Con una popolazione in costante aumento (e di conseguenza in costante invecchiamento), si stima che nel 2020 il mercato della salute digitale ammonterà a circa trenta miliardi di dollari.
I dai raccolti da PricewaterhouseCoopers (PwC) per il Financial Times parlano chiaro: sono attualmente già in commercio circa 165.000 applicazioni dedicate alla salute e alla cura del benessere psicofisico; di queste, solo una minima parte è di largo consumo, ma il settore è in forte crescita.
Pwc stima che nel prossimo futuro ci saranno circa un miliardo e mezzo di app scaricate per un guadagno totale di oltre venti miliardi di euro.
In America, durante il governo Obama sono stati stanziati già incentivi fiscali da trenta miliardi di dollari per creare archivi digitali con i dati di milioni di pazienti; l'Unione Europea è ancora un po' in ritardo rispetto agli USA, ma negli ultimi anni il mercato della salute digitale ha subito una certa impennata anche nel vecchio continente.
In che campi della salute digitale investire? Indubbiamente il settore diagnostico è quello principale, seguito a ruota dall'informazione medica, dagli applicativi e dalla loro distribuzione.